lunedì 30 giugno 2008

I MEZZI A.I.B.















Il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Lettomanoppello dispone di due mezzi A.I.B.
Il primo è un TATA PiCK-UP 2.4 d con un modulo di 700lt. , due naspi da 100mt cadauno ed una potenza di circa 60/bar;
Il secondo è il mezzo della Colonna Mobile Regionale, un Mitsubishi L200 2.4d, con un modulo di 440lt., due naspi da 100mt e 50mt ed una potenza di circa 40/bar.
Entrambi i mezzi fanno parte della Colonna Mobile di Protezione Civile Regionale ed operano sotto stretta convenzione con la Regione Abruzzo a supporto delle attività di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi. Entrambi i mezzi in questo periodo sono utilizzati per le attività di prevenzione e monitoraggio del territorio.

I SERVIZI DELL'AUTOAMBULANZA LAAD


L'Autoambulanza presente sul territorio di Lettomanoppello è stata generosamente concessa, in comodato d'uso gratuito, dall'Associazione L.A.A.D. al Comune di Lettomanoppello.
L'Amministrazione Comunale, per permettere l'attivazione di tutti i servizi che possono essere offerti alla Comunità con detto veicolo, ha attivato il suo organo di Protezione Civile al fine di poter determinare tutti i necessari adempimenti da porre in essere affinché fosse possibile rendere "utilizzabile"il veicolo di soccorso , in convenzione con la ASL Regionale.
La Protezione Civile, ricevuta ufficialmente la delega da parte dell'Amministrazione Comunale, si è immediatamente attivata affinché tutti gli adempimenti burocratici e tecnici fossero messi in atto, ed in particolare:
- Ha formulato richiesta alla Direzione Sanitaria Regionale per l'autorizzazione a prestare servizi di trasporto convenzionati al di fuori del sistema di soccorso nazionale 118;
- Ha reperito, mediante cofinanziamento e generosa donazione di un connazionale residente all'estero, i fondi per completare l'allestimento del veicolo con tutto il materiale necessario per i relativi servizi (l'importo della spesa è prossimo ad € 6.800,00);
- Ha provveduto ad apportare numerose migliorie e riparazioni sul veicolo che, a seguito di prove, erano state evidenziate;
- Ha provveduto a iscrivere il mezzo nella colonna mobile di Protezione Civile a disposizione della Regione Abruzzo.
- Ha provveduto a contattare personale volontario presente su posto per favorire un loro interessamento al prossimo avvio dei servizi convenzionati.

Come giusto che sia, l'iter procedurale/autorizzativo della richiesta di convenzione con la Direzione Sanitaria, richiede un determinato tempo che si presume trovi fine intorno ai primi di settembre 2008.
La domanda non è stata fatta precedentemente a causa della mancanza del materiale necessario a rendere l'autoambulanza "utilizzabile".
Nell'attesa dei documenti autorizzativi il veicolo è stato inserito nella colonna mobile di Protezione Civile e segue tutte le attività a cui il gruppo è chiamato a partecipare.

I servizi sanitari di trasporto, convenzionati con la Direzione Sanitaria Regionale, saranno attivati non appena si ricevere apposita autorizzazione. Per ora non sono previsti attivazioni di servizi di emergenza sanitaria in convenzione 118.

Il personale volontario che opererà sul mezzo saranno coordinati dal Responsabile Sanitario, Dott. Giuliano Giacinto Di Pietrantono.

La Protezione Civile effettuerà corsi di formazione bimestrali a tutti coloro che saranno interessati a voler prestare servizi di volontariato.

RESTA INTESO CHE, COME DISCIPLINATO PER LEGGE, I SERVIZI DI EMERGENZA SANITARIA SONO ORGANIZZATI DALL'UNITA' 118 E SONO PRETTAMENTE PRESTATI DALLA STESSA ATTRAVERSO UN CIRCUITO DI SOCCORSO REGIONALE.

IN CASO DI NECESSITA' PER RISCHI ALLA SALUTE UMANA CONTATTARE IL NUM. 118 CHE PROVVEDERÀ' A GARANTIRE OPPORTUNE CURE MEDICHE.

Campagna informativa alla Popolazione

Parte la campagna informativa 2008 alla Popolazione di Lettomanoppello. A partire da oggi, 01 Luglio 2008, i volontari del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Lettomanoppello, si recheranno presso tutte le famiglie lettesi per distribuire una brochure illustrativa sulle attività della Protezione Civile e alcuni utili consigli in caso di calamità naturali che possono mettere a rischio la vita delle persone.
L'attività informativa sarà accompagnata da una "questua" pro-sicurezza il cui ricavato sarà destinato all'acquisto di ulteriore materiale da destinare al Gruppo di Protezione Civile di Lettomanoppello. Per info contattare il numero 3288999184.

mercoledì 18 giugno 2008

La Protezione Civile di Lettomanoppello

Da anni opera sul territorio Comunale e nei Comuni limitrofi al fianco delle forze pubbliche di sicurezza garantendo un grande apporto in tutti i casi di emergenza. Specializzata in ANTI INCENDIO BOSCHIVO E SOCCORSO SANITARIO la Protezione Civile di Lettomanoppello è ormai diventata una realtà di riferimento per l’intera vallata del Pescara e, attraverso la collaborazione con gli altri gruppi comunali e le associazioni di settore, continua puntualmente a garantire serietà e professionalità in tutti i casi di emergenza.
Opera costantemente sotto stretto contatto con le autorità pubbliche di emergenza collaborando con loro anche in attività di formazione e specializzazione.
Iscritta nell’Albo Nazionale e Regionale dei Gruppi di Emergenza di Protezione Civile, oggi dopo tanti sacrifici è riuscita ad attivare, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale e della Regione Abruzzo, due mezzi fuoristrada antincendio boschivo e un mezzo di soccorso tipo ambulanza. Per qualsiasi informazione in merito alla Protezione Civile di Lettomanoppello contattare il dott. Fabio Ferrante al numero 328.8999184.

L'INCENDIO BOSCHIVO



Il patrimonio forestale abruzzese, uno dei più ricchi di Parchi e Riserve naturali, costituisce un'immensa risorsa per l'ambiente, per l'equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. I boschi, inoltre, sono l'habitat naturale di molte specie animali e vegetali. Essi costituiscono quindi un bene insostituibile per la qualità della vita, per la cui conservazione merita di essere attuata ogni azione di tutela e di salvaguardia.
Ogni anno - per cause dolose o legate a negligenza e disattenzione dell'uomo - estese superfici boscate sono interessate dallo sviluppo di incendi, con ingenti danni al patrimonio naturale, nonché gravi e prolungate ripercussioni sull'ecosistema. Un fenomeno che si ripropone ogni anno nonostante il potenziamento delle forze di intervento di terra e dei mezzi aerei, in allerta 24 ore su 24.
Gli incendi costituiscono non solo un fattore di distruzione e di alterazione degli ecosistemi forestali e ambientali ma anche, come spesso si verifica, situazioni di emergenza che interagiscono con lo svolgimento delle attività umane sul territorio in condizioni di sicurezza. Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo prodotte dal passaggio del fuoco favoriscono, inoltre, i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l'asportazione dello strato di terreno superficiale.
I mesi a più elevato rischio sono quelli estivi, quando la siccità, l'alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell'acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all'innesco e allo sviluppo di incendi.
Gli incendi si estendono con velocità determinata dal tipo di combustibile, secondo la direzione impressa prevalentemente dal vento, con la limitazione di eventuali ostacoli naturali o artificiali che, nell'insieme, possono favorire la delimitazione e lo spegnimento degli stessi.
L'ampiezza raggiunta da ciascun incendio è strettamente correlata, a parità di altre condizioni, con la sua durata. La tempestività dell'intervento di spegnimento e le condizioni di operatività costituiscono pertanto, nella fase emergenziale, strumenti di importanza fondamentale per evitare che un ampie superfici boschive vengano distrutte in poche ore.
Per contrastare il fenomeno e perseguire la conservazione del patrimonio boschivo, la Regione Abruzzo ha intensificato le azioni di previsione e prevenzione e migliorato l'efficienza delle strutture e dei mezzi di lotta attiva. E' stata inoltre allestita e resa operativa, 24 ore su 24, la Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P) - coordinata dalla Direzione Regionale LL.PP. e Protezione Civile - la cui attività vede impegnati, oltre alla struttura regionale di protezione civile, anche personale del Corpo Forestale dello Stato, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e le Organizzazioni di Volontariato.
Grazie alla migliore e più efficace organizzazione del complesso modello organizzativo, all'adeguato addestramento e formazione del personale addetto ed alla incisiva campagna di sensibilizzazione e informazione della popolazione, si è registrato negli ultimi anni un deciso miglioramento delle azioni di salvaguardia e di mitigazione delle conseguenze degli incendi, con sensibile riduzione delle superfici boscate percorse dal fuoco e dei danni prodotti dagli incendi sul patrimonio boschivo regionale.
In attuazione della legge 21 novembre 2000 n.353 (legge quadro in materia di incendi boschivi) e nel rispetto degli indirizzi e linee guida emanati dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, risulta inoltre avviata dalla Regione Abruzzo la fase preliminare per la predisposizione del Piano regionale di programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi con l'obiettivo di conseguire, in tempi brevi ed in relazione alle proprie specifiche strutturazioni operative e realtà territoriali, le finalità della legge quadro attraverso un'organica gestione degli interventi e delle azioni mirate alla mitigazione delle conseguenze degli incendi.
NELLA LOTTA CONTRO IL FUOCO E' MOLTO IMPORTANTE LA PREVENZIONE.
Alcune semplici regole comportamentali di uso del territorio finalizzate alla riduzione delle cause d'innesco di incendi:
non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate e non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi o quando si viaggia in auto o in treno;
gettare i rifiuti negli appositi contenitori: se abbandonati, potrebbero prendere fuoco;
non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca: il calore della marmitta potrebbe incendiarle.
In caso di principio di incendio o di incendio attivo
Non bloccare le strade e chiamare immediatamente, senza dare per scontato che qualcuno lo abbia già fatto, uno dei seguenti numeri:
NUMERO VERDE DELLA SOUP 800861016 - 800860146 per segnalare incendi boschivi.
NUMERI DI EMERGENZA DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO 1515 da utilizzare soprattutto per incendi boschivi.
NUMERO DI EMERGENZA DEI VIGILI DEL FUOCO 115 da utilizzare soprattutto per incendi che mettono a rischio strutture e vite umane.

La Carta dei VALORI DEL VOLONTARIATO


La CARTA DEI VALORI DEL VOLONTARIATO rappresenta uno "statuto", un "giuramento" , in cui ogni volontario deve riconoscersi. Il suo rispetto rappresenta il rispetto del volontario, il rispetto della solidarietà e della giustizia per cui si sceglie di diventare volontario. Un documento importante con cui confrontarsi in tema di valori e motivazioni che spingono tutti noi ad effettuare determinate scelte di vita.

Nuovi Mezzi per contrastare gli incendi boschivi


Nuovi mezzi antincendio per i volontari della Regione Abruzzo
Il capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Guido Bertolaso, è intervenuto oggi 9 Giugno per la cerimonia di consegna dei nuovi mezzi antincendio ai volontari della Regione Abruzzo tenutasi a L'Aquila presso il Campus TILS ''Reiss Romoli''. Hanno partecipato alla manifestazione il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco - attuale delegato alla Protezione Civile Regionale, i rappresentanti delle Associazioni di Volontariato Regionali e Provinciali, l'Associazione Nazionale Alpini, Polizia, Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana, i Prefetti, Presidenti e Assessori delle Province abruzzesi, il Questore dell'Aquila, i Presidenti dei Parchi ed i Sindaci dei comuni consegnatari dei mezzi. Bertolaso nel suo intervento ha sottolineato l'importanza del ruolo della Protezione Civile, ''che coordina le attività di tutti gli altri organismi interessati alle emergenze'', ed ha ricordato e reso omaggio al pilota Andrea Golfera, scomparso la scorsa estate durante le difficili operazioni antincendio. Nell'ambito dell'evento sono stati assegnati e consegnati alle associazioni di volontariato 17 mezzi fuoristrada con dotazioni antincendio, 4 vasche di approvvigionamento idrico per elicotteri, 5 idrovore ed 1 P.M.A. (Presidio Medico Avanzato) a potenziamento dei mezzi già a disposizione della Colonna Mobile Regionale. La cerimonia si è conclusa con l'illustrazione delle procedure di allertamento ed intervento, delle attività della S.O.U.P. (Sala Operativa Unificata Permanente) e dei nuovi servizi di Protezione Civile come il Centro Funzionale Regionale.

Il nostro Gruppo

Il Gruppo di Protezione Civile di Lettomanoppello attualmente è composto nel seguente modo:

Responsabile Legale —Sindaco Osvaldo Trovarelli
Delegato Comunale– Consigliere Fabio Ferrante
Coordin.Reparto Formazione—Daniele Mancini
Coordin.Reparto Volontari—Giovanni Di Francescantonio
Coordin.Reparto Mezzi e Attrezz.—Raffaele Zaccagnini
Coordin.Reparto Amministrazione—Sara Mancini
Capo Squadra: Antonello Di Renzo, Stefano Ferrante, Luca Addario, Angelantonio Ricci
Volontari: Giuliano Di Mascio, Giacinta Aceto, Simone Martinelli, Denis Firmani, Elio Terzini, Armando Mancini, Andrea Mancini, Daniele Mancini, Donato Di Mascio, Luciano Di Cecco, Alessandro Mancini, Mattia Di Cecco, Gilberto Conte, Donato Ferrante, Alceste Toppi, Manuela D’Alfonso.
Per far parte anche tu del Gruppo di Protezione Civile di Lettomanoppello basta presentare domanda di adesione in carta semplice al Comune di Lettomanoppello, Settore Protezione Civile. Sarai ricontattato immediatamente.

Cos'è la Protezione Civile

"Protezione civile" sono le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi , da altri eventi calamitosi o sociali. La Legge n° 225 del 24 febbraio 1992 prevede un "Servizio nazionale" coordinato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento della Protezione Civile, e composto dalle amministrazioni dello Stato, dalle regioni, dalle province, dai comuni, dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale.
Il Sindaco è l’autorità locale di Protezione Civile che si avvale del Gruppo Comunale di Protezione Civile, costituita da 1 coordinatore e 27 operatori, selezionati tra i cittadini che hanno presentato domanda.
Per gli interventi operativi, la struttura può contare sull’apporto dei volontari formati per A.I.B. (Antincendio Boschivo) , Soccorso Sanitario e calamità naturali.
Il Gruppo di Protezione Civile di Lettomanoppello è organizzato secondo quanto previsto nella Delibera Consigliare n. 20 del 1993 e prevede una serie di funzioni relative a vari settori di intervento, con un Coordinatore per ogni reparto , il quale in caso di emergenza e di attivazione della sede del Centro Operativo Comunale o Regionale , diventa il referente del Sindaco o suo Delegato per l’espletamento delle relative funzioni.

Il RISCHIO IDROGEOLOGICO

Nell'ambito dei rischi che caratterizzano il nostro Paese, il rischio idrogeologico è tra quelli che comporta un maggior impatto sociale ed economico, secondo solo a quello sismico.
Il dissesto idrogeologico è stato definito per la prima volta come l'insieme di "quei processi che vanno dalle erosioni contenute e lente alle forme più consistenti della degradazione superficiale e sottosuperficiale dei versanti fino alle forme imponenti e gravi delle frane" (Commissione De Marchi, 1970).
In modo più generale e secondo una concezione più moderna del termine esso può essere inteso come "qualsiasi situazione di squilibrio o di equilibrio instabile del suolo, del sottosuolo o di entrambi", ovvero "l'insieme di quei fenomeni connessi al rovinoso defluire delle acque libere in superficie e all'interno del suolo, producendo effetti che possono portare alla perdita di vite umane, ad alterazioni delle attività e delle opere dell'uomo e dell'ambiente fisico".
I fenomeni di dissesto idrogeologico sono fenomeni naturali che possono avvenire per cause strutturali (geomorfologiche) oppure per cause occasionali, che determinano in un dato momento l'alterazione degli equilibri esistenti.
L'antropizzazione e la costruzione di nuove infrastrutture oltre a mutare l'assetto del territorio, accrescendo la possibilità che si verifichino dissesti, hanno determinato una maggiore esposizione di persone e beni al rischio idrogeologico.
In termini generali il rischio R è "una valutazione del danno legato a fenomeni di pericolo a cui è associata una forte componente di aleatorietà" (CNR-GNDCI, 1995):
R = P ∙ D
dove P è la pericolosità, cioè la probabilità di accadimento dell'evento calamitoso in un dato intervallo di tempo (tempo di ritorno) e D è il danno conseguente all'evento. Esprimendo il danno D in termini di vulnerabilità W, intesa come il "grado di perdita di elementi esposti, provocato dal verificarsi di un fenomeno naturale, di magnitudine nota", e di valore esposto E, è possibile definire il rischio come:
R = P ∙ W ∙ E
La vulnerabilità degli elementi a rischio è legata, oltre che alla capacità degli stessi di sopportare le sollecitazioni esercitate dall'evento, anche all'intensità dell'evento stesso.
Il rischio idrogeologico comprende due categorie principali:
il rischio da frana, indicato con il termine di rischio geomorfologico;
il rischio da alluvione, indicato con il termine di rischio idraulico.
Con il termine frana si indica "un movimento di una massa di roccia, terra o detrito lungo un versante" (Cruden, 1991). Nonostante esse siano oggetto di studio da oltre cento anni, non sono state ancora trovate nè una definizione né una classificazione universalmente riconosciute.
Sulla base delle tipologie di movimento e dei materiali coinvolti, tuttavia, i fenomeni franosi possono essere classificati in (Varnes, 1978):
crolli e ribaltamenti;
espandimenti laterali;
scivolamenti;
colamenti;
frane complesse.
La seconda categoria di rischio comprende invece le esondazioni, che si verificano quando un corso d'acqua, arricchitosi con una portata superiore a quella normalmente contenuta in alveo, supera o rompe gli argini e invade il territorio circostante, arrecando danni alle infrastrutture presenti, quali edifici, insediamenti industriali, vie di comunicazione, o alle zone agricole.
Al fine di prevenire e ridurre il rischio idrogeologico sono stati emanati in tempi recenti diversi provvedimenti normativi. La legge 183/89 "Norme per il riassetto organizzativo della difesa del suolo" rappresenta certamente l'atto legislativo più significativo in tal senso.
Non di minore importanza sono, inoltre, la L. 267/98 "Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania" (legge Sarno) e la L. 365/2000 "Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato e in materia di protezione civile, nonché a favore di zone colpite da calamità naturali" (legge Soverato).
La necessità di fronteggiare il rischio idrogeologico anche attraverso l'unificazione delle procedure di allertamento e la gestione integrata del sistema di monitoraggio ha portato alla progettazione e realizzazione della Rete dei Centri Funzionali (O.M. 3134/2001).
La successiva Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 ha introdotto gli indirizzi operativi per la gestione dell'allertamento per il rischio idrogeologico ai fini di protezione civile.
L'Abruzzo, come gran parte del territorio nazionale, non è esente da fenomeni di dissesto idrogeologico, ponendosi al nono posto della classifica delle regioni a più alto rischio.
Un recente studio ha individuato circa 1200 dissesti sul territorio regionale. Tra gli eventi che hanno riguardato la nostra regione negli ultimi sono da ricordare l'alluvione di Pescara del 9 e 10 aprile 1992, quella di Pineto del 9 luglio 1999, oltre agli eventi del 23-26 gennaio 2003, quando le piogge intense e persistenti causarono danni e disagi diffusi nelle province di Chieti, Pescara e Teramo. Sono da menzionare, inoltre, la rovinosa frana su Roccamontepiano nel 1765, i movimenti franosi della collina di Chieti, di Caramanico e, in tempi più recenti, di San Martino sulla Marrucina.